Il termine ZOMBI (successivamente tradotto ZOMBIE in inglese) è una parola di origine Haitiana legata a vecchie leggende di magia nera, oscurità e vudù.
Sul finire degli anni 60 la figura del morto vivente è entrata di prepotenza nell’immaginario comune grazie a George A. Romero, che con “La notte dei morti viventi” ha reso famose queste terribili e micidiali creature praticamente in ogni angolo del pianeta.
Ma da allora la figura dello zombie non ha mai smesso di affascinare e terrorizzare gli spettatori, andando ad evolversi e ad adattarsi al passare degli anni e delle mode.
Siamo appunto qui cercare di catalogare e analizzare tutte le tipologie di zombie più iconiche e famose mai apparse sul grande e piccolo schermo.

PREFAZIONE:
Quando si parla di zombie viene scontato andare subito a pensare alla figura dello zombie classico, lento goffo e lamentoso.
Ma ne sono state inventate e raccontante così tante versioni e tipologie che credo sia doveroso fare subito un appunto ed iniziare lesti a parlare delle due grandi categorie che contengono al loro interno praticamente tutte le tipologie di zombie mai inventate:

La prima categoria, ovvero i NON MORTI, e la seconda, gli INFETTI.

NON MORTO: Quando andiamo a parlare di zombie solitamente andiamo a pescare nella categoria non morto, ovvero il classicissimo zombie rianimato dalla morte che esce dalla tomba e parte subito a caccia di gustosi cervelli umani.
Il motivo della trasformazione può essere il più disparato, da esperimenti chimici, a disastrose apocalissi fino a oscuri incantesimi e possessioni demoniache.
Da questa categoria possiamo andare a estrapolare la maggior parte delle tipologie di Zombie apparse al cinema.

Con INFETTO invece si intende una persona contagiata da un qualche tipo di virus (o da qualsiasi altra mostruosità inventata dagli autori)  che si trasforma molto velocemente in macchina di morte senza controllo ma che, a differenza del non morto, è ancora clinicamente vivo mentre si diletta a sbranare i sopravvissuti.
Date le molti similitudini che accomunano i comportamenti degli infetti a quelli dei non morti possiamo ormai definirli cugini, una branca separata della stessa grande famiglia zombie.

Tutte le tipologie (o quasi) di zombie che andremo ora ad elencare provengono da una di queste due grandi categorie:

LO ZOMBIE HAITIANO

La prima tipologia che andiamo ad analizzare è la più antica, e anche una delle più particolari.
Lo zombie haitiano segue le regole raccontate nelle vecchie leggende di Haiti (ma prima ancora dalla tradizione africana) secondo cui uno zombie è un essere umano soggiogato dall’influenza di un potente stregone, che strappando l’anima del povero malcapitato lo trasforma in un essere completamente privo di emozioni e totalmente apatico.
Un involucro ambulante costretto a seguire gli ordini del suo malvagio padrone, che può manovrare la sua pedina a piacimento.

Essendo clinicamente ancora vivo lo zombie non può essere propriamente considerato un non morto (anche se nei movimenti ricorda palesemente uno zombie classico), ma nemmeno infetto dato che non c’è nessuna malattia o maledizione trasmissibile ad altri se non tramite lo stregone.
Lo zombie haitiano fa la sua apparizione in quello che viene considerato il primo film sonoro mai realizzato sugli zombie:
L’isola degli zombies (White Zombie), regia di Victor Halperin, 1932

 

 

LO ZOMBIE CLASSICO

Andatura lenta e strascicata, gemiti lamentosi e versi gutturali, insaziabile fame di cervelli umani.

Intelligenza di livello bassissimo, quanto basta per camminare, afferrare e mordere.
Questo è lo zombie classico, il più famoso, il più riconoscibile.
Portati al cinema la prima volta da George A. Romero nel lontano 1968 con “La notte dei morti viventi”, rendendo queste creature famose a livello planetario e imponendo le sue regole che tuttora vengono rispettate e seguite nella maggior parte dei film sul genere:

-Se si vuole uccidere uno zombie, bisogna mirare alla testa.
-Se si viene morsi da uno zombie, ci si trasforma a propria volta.

-Gli zombie temono il fuoco

Lo zombie classico è da considerarsi non morto al 100%.
Il morso veicola il contagio, uccidendo la vittima e rianimandola come zombie pronto a dare la caccia alla preda più vicina.

Gli zombie di The Walking Dead fanno parte di questa categoria.

 

LO ZOMBIE INTELLIGENTE

Sempre a Romero si deve questa tipologia di zombie.
Nel suo “Il giorno degli zombie” del 1985 degli scienziati iniziano a condurre ricerche approfondite sui non morti, arrivando alla conclusione che alcuni di loro possedevano ancora facoltà mentali minori, pochissimo se paragonato a un essere umano ma comunque molto più sviluppate rispetto ai propri simili rianimati.
In grado di coordinare i movimenti degli altri zombie e addirittura di utilizzare utensili.
Questa tipologia continua a mutare fino ad arrivare a “La terra dei morti viventi” del 2005 sempre di Romero, dove alcuni zombie particolarmente intelligenti riescono a radunare un intera legione di morti e assaltare la città fortificata degli umani, sfruttando stratagemmi e colpendo nelle zone meno difese.
Data la loro intelligenza superiore alla maggior parte degli altri zombie, lo zombie intelligente risulta chiaramente più pericoloso rispetto allo zombie classico.

 

 

LO ZOMBIE MALVAGIO\SANGUINARIO

Lo zombie malvagio è una tipologia di zombie che ha raggiunto un livello di intelligenza pari, se non superiore, a quello umano.
Lo zombie malvagio non uccide più per la sussistenza, ma puramente per la gioia di fare del male, preferibilmente nella maniera più cruenta e spietata.
Un esempio di questa tipologia la troviamo in “Cimitero vivente” di Mary Lambert, del 1989.
In breve, un cimitero indiano porta con se un antica maledizione:
Chiunque venga seppellito in questa terra maledetta tornerà in vita, ma in una versione completamente distorta e malvagia.
Qui i non morti addirittura parlano e si comportano come normalissimi esseri umani, riuscendo a camuffare la loro infinita sete di sangue.
Un altro esempio di questa categoria, seppur diversi, la troviamo nel film del 2009 “Dead Snow”, di Tommy Wirkola.
Una truppa di nazisti seppellita nei ghiacci della Norvegia torna in vita e inizia a seminare morte ovunque possibile.
Qui i non morti, nonostante le sembianze tipiche dello zombie classico, sono macchine da guerra letali e calcolatrici, che possono muoversi esattamente come una persona normale.
Capaci di guidare mezzi, usare armi e pianificare azioni programmate di sterminio e violenza.
Va da se che questa categoria di non morto risulti estremamente più pericolosa rispetto alle precedenti.

 

LO ZOMBIE CORRIDORE

Sempre a Romero si deve il concetto di primo zombie corridore, nel suo “La città verrà distrutta all’alba” del 1973.
Ma la vera svolta a questa tipologia di zombie la porterà Danny Boyle nel 2002 con “28 giorni dopo”, dove i suoi appestati corrono come missili in preda a una rabbia senza fine, ululando e sputando sangue infetto.
Entrambi appartengono alla categoria infetto, in quanto le vittime sono ancora vive nonostante ormai completamente fuori da una qualsiasi ragione o morale.
E a partire dal 2002 molti registi si sono accodati a questa moda, aggiungendo l’abilità di correre ai non morti veri e proprio.
Zack Snyder nel 2004 con “L’alba dei morti viventi” ci racconta la sua apocalisse zombie dove i non morti sono davvero difficili da seminare a piedi a meno che uno non abbia fatto corsa campestre a livello agonistico.
Altri grandi esempi di questa tipologia possiamo trovarli nel film francese del 2009 “The Horde” (gioiello del cinema zombie), e nei coreani “Il treno per Busan” del 2016 e in “Alive” del 2020.
La capacità di correre rende questa tipologia estremamente più pericolosa rispetto allo zombie classico, capace di diffondere l’epidemia a una velocità esponenziale.
Nello specifico, lo zombie di “28 giorni dopo” può infettare anche tramite il sangue sputato.
Entrare in contatto con una singola goccia di sangue infetto è fatale, e la mutazione è praticamente istantanea, si da persona sana a infetto rabbioso nel giro di una manciata di secondi.

Questo fattore nello specifico rende questa sotto classe una delle più letali di tutta la classifica.

 

 

LO ZOMBIE INDEMONIATO

Di zombie indemoniati ne troviamo in abbondanza nella saga “REC”.
I comportamenti sono praticamente gli stessi dello zombie corridore, con la differenza che qui è un potere sovrannaturale ad aver scatenato il contagio.
Contagio che si diffonde con le stesse modalità di “vengo morso-infezione-morte-resurrezione-inizio a mordere”, ma in questo caso è una forza maligna a guidare i loro movimenti.

Potremo definirla una sorta di possessione in grado di infettare tramite morso.
Tecnicamente, gli zombie de “Il Trono di Spade” appartengono a questa tipologia.

 

 

LO ZOMBIE VAMPIRO

Lo zombie vampiro lo troviamo nel film con Will Smith “Io sono Leggenda” del 2007.

Tecnicamente infetti ancora in vita, questa tipologia di zombie dimostra una spiccata intelligenza, superiore allo zombie intelligente ma inferiore allo zombie malvagio.
Sono molto più forti, veloci e resistenti di un essere umano normale, e si cimentano in vere e proprie sessioni di caccia alla ricerca dei pochi superstiti ancora in vita.
Sarebbero tecnicamente una delle tipologie più pericolose se non fosse che la luce solare li uccide all’istante, obbligandoli a vagare solo dopo il tramonto.

 

 

LO SCIAME ZOMBIE

Lo sciame zombie fa la sua comparsa nel film con Brad Pitt del 2013 “World War Z”.
L’infetto base è simile allo zombie corridore, la differenza sta tutta nello scopo principale che muove il malcapitato contagiato.

Non è più la fame di cervelli a muoverlo, ma la necessità di infettare individui sani, arrivando addirittura a scartare persone portatrici di altre malattie, considerati dei pessimi trasportatori del virus e quindi ignorati.
Un altra terribile caratteristica di questa tipologia di zombie sta nel radunarsi in enormi mandrie composte da migliaia di elementi, che si spostano a velocità spaventosa e si muovono come guidati da un intelligenza collettiva che spinge l’orda a spostarsi in una direzione o in un altra, e a compiere lavori di squadra colossali come creare enormi piramidi umane per scalare altissime mura o palazzi.

Anche in questo caso l’infezione è istantanea, bastano pochi secondi dopo il morso per venire tramutati in infetti scatenati, che unito alla coordinazione di manovra delle orde e alla velocità di movimento rendono questa tipologia una delle più pericolose della classifica.

 

 

MENZIONI SPECIALI:

-Nel film del 2018 “Overlord”, i nazisti conducono esperimenti sui cadaveri riuscendo a creare degli zombie potenziati da utilizzare per ribaltare le sorti della seconda guerra mondiale.

-Nel film del 2016 “Cell” (tratto dal libro di Stephen King) l’epidemia si scatena per un segnale acustico lanciato da ogni apparecchiatura elettronica a livello mondiale nello stesso momento.
Chiunque si fosse trovato al telefono, o intento ad ascoltare la musica o guardare la tv muta istantaneamente in un rabbioso pazzoide, col solo obbiettivo di far ascoltare lo stesso segnale a tutti i sopravvissuti per trasformarli a loro volta.

-Il mostro di Frankenstein è tecnicamente uno zombie a pieno titolo.

-Gli zombie di “Benvenuti a Zombieland” del 2009 e del seguito del 2018, nonostante appartengono alla categoria dei corridori, vengono suddivisi in altri 4 sotto gruppi:

° Gli Hawking, ovvero gli zombie molto più intelligenti del normale
° I Ninja, ovvero gli zombie più silenziosi e abili a nascondersi per organizzare letali trappole.

° I T-800, in onore a Terminator, ovvero zombie evoluti per colpa della fame in esseri potenziati, estremamente più veloci e resistenti rispetto alla media.

° Gli Homer, in onore a Homer Simpson, ovvero la maggior parte degli zombie.
Stupidi, scoordinati e raggirabili.

Se pensate che mi sia dimenticato la categoria di “Warm Bodies”, ovvero gli zombie innamorati che grazie al potere dell’amore possono tornare ad essere umani, sappiate che non l’ho dimenticata.
Sto semplicemente facendo finta che non sia mai esistito niente del genere, e continuerò a fingere finché potrò.