E’ cosa ormai appurata che in Italia il Natale è legato a doppio filo con la messa in onda di Una Poltrona per Due su Italia Uno.
Film che consacrò definitivamente Eddie Murphy, che si era fatto conoscere al mondo poco tempo prima con il suo primo lungometraggio “48 ore”.

Ma vi siete mai domandati perché?
Qual è il motivo di questa ricorrenza?
Come ha fatto questo film del 1983 ad affermarsi negli anni come simbolo totale e indiscusso delle festività natalizie italiane??
Perché proprio in Italia? Dato che in altri paesi, soprattutto in America, questo film non ha assunto un ruolo di cosi importante rilevanza all’avvicinarsi delle feste.

Arriviamoci con calma, analizzando la situazione dal principio:

Una Poltrona Per Due esce negli stati uniti nel giugno del 1983, incassando ben 90 milioni di dollari e affermandosi come quarto incasso dell’anno (il maggiore incasso dell’anno fu “Il Ritorno dello Jedi”).

Il film arrivò parecchio dopo in Italia, esattamente a gennaio del 1984, e non raggiunse affatto il successo raggiunto in patria l’anno prima, arrivando a posizionarsi tredicesimo nella classifica dei film più visti in quel periodo.
Ma allora come siamo arrivati a questa ricorrenza che da 24 anni anni collega Una Poltrona Per Due alla notte della vigilia su Italia Uno?
Sono infatti 24 anni che il film viene trasmesso durante le festività di natale, 17 di queste la notte della vigilia, e con il 2020 arriviamo a 9 anni di fila di onorato servizio su Italia Uno la sera del 24 Dicembre.

A dare una risposta a questa domanda ci ha provato la direttrice della rete Laura Casarotto, che intervistata sull’argomento ha dichiarato:

“Scegliere sempre lo stesso titolo è un’intuizione che ho ereditato da chi mi ha preceduto .
Credo però che Una Poltrona Per Due funzioni perché a Natale vogliamo sentirci raccontare sempre la stessa storia:
ai bamini si parla di Babbo Natale e anche i più grandi vogliono la loro storia.
Una poltrona per Due è una contro-favola.
Con un lieto fine, ma con tanti elementi comici e dissacranti, come il resto della nostra programmazione natalizia, che comincia con il Grinch e finisce con i Gremlins.”

E questa scelta sembra risultare vincente ogni anno.
Nel 2017 il film è stato visto da 2 milioni e 300mila telespettatori, arrivando al 12,5% di share.
Nel 2018 ha toccato il 13,1%.
E lo scorso natale ha toccato i 2 milioni e mezzo di telespettatori, arrivando al 14,4% e raggiungendo quasi la Santa Messa celebrata dal Papa, che ha vinto di pochissimo toccando il 14,8%.

Ma rimangono ancora dei punti in sospeso.
Il film in America è uscito con il rating R, ovvero vietato ai minori di anni 17.
E il motivo si può tranquillamente capire:
La co-protagonista del film (Jamie Lee Curtis) interpreta una prostituta che non si fa nessun problema a mostrarsi senza reggiseno.

Si parla di vendita e uso di droghe, il gergo usato non è certo dei più raffinati e alcune sequenze toccano livelli di follia e pesantezza non indifferente.

Ma allora perché in Italia questo film viene ormai universalmente amato e accomunato con il periodo natalizio passato in famiglia?

Per questo non esiste purtroppo risposta corretta, forse perché noi italiani siamo sempre stati un popolo abbastanza particolare, ci piace la tradizione, ci piacciono le storie a lieto fine, ma che siano colorate con delle grasse risate e un pizzico (ma anche più di un pizzico) di volgarità.

Ed ecco che hai creato il film perfetto di Natale.

PS: Il titolo originale del film è “Trading Places”.
A 30 anni dall’uscita, il regista John Landis ha definito il titolo scelto in italia “disgustoso”.